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Cotognata

Aggiornamento: 1 gen 2022


" Sulla tavola adesso venivano disposte una serie di curiose figure, rosoni elaborati come quelli delle cattedrali, agnelli sdraiati sulle zampe ripiegate, colombe in procinto di prendere il volo, un san Giorgio che scaccia il drago, volti di donna sormontati da diademi o di uomini con l'elmo e tutto ciò fatto di una specie di gelatina compatta, ora di un giallo dorato traslucido e ora di un bruno opaco tendente all'arancio.

"Conte, se seguite il mio consiglio" disse Yasmina "gusterete tutto ciò come i capelli d'angelo di ieri: prima una piccola quantità, che lascerete fondere sulla lingua perché questo finissimo cibo abbia il tempo di dispiegare il ventaglio dei suoi sapori... Si scioglie così presto, e ci sono tanti gusti da cogliere...dapprima si direbbe mela, poi limone, ma niente di tutto ciò, è qualcosa di ancora più delicato... e a volte un piccolissimo grano infastidisce un dente e si finisce per masticarlo..."


Yasmina osservò per qualche istante l'espressione del conte e quando fu sicura che il ventaglio di sapori si era aperto come una coda di pavone sul suo palato...

... "Riprendete un po' di questa marmellata di cotogne" disse infine Yasmina " e tentate di immaginare l'asprezza e la durezza del frutto che cresce sulle pendici dell'Etna. Tentate d'immaginare quello che poi si è trasformato in una quantità di sfumature e sapori..."

..." Non vi chiedo sette anni" disse lei, " ma sette giorni. Sette giorni perché la polpa aspra e dura dei nostri caratteri si fonda un po'. Sette giorni d'amor cortese per trovare l'oro dell'Amore perfetto..."


da "Alla tavola di Yasmina"

di Maruzza Loria - Serge Quadruppani


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Attingo ancora a piene mani dal bellissimo libro di cui vi ho già parlato

La principessa Yasmina continua a raccontare le sue storie a Ruggero d'Altavilla che, un racconto e un cibo dopo l'altro, rimane sempre più ammaliato dalla bellezza della nobile araba e dalle sue parole...


Per la ricetta della Cotognata, ripubblico il mio primo post, perché, non so come, sul blog non è più visibile. Google mi ha lasciato solo le vecchie foto. Ne aggiungo qualcuna nuova, ma la ricetta è quella che, anno dopo anno, torno a rifare, per mio padre e per i golosi di casa.


Novembre 2015


Comincio da qui.

Mi affido ai ricordi, ai profumi dell'infanzia, agli affetti.

Come sempre, del resto. Quando cerco sicurezza, serenità, è alla famiglia che mi rivolgo. Anche stavolta.

Per aprire il mio blog, quando ancora non so bene cosa fare e cosa dire, ho bisogno di un porto sicuro, ed allora mi affido ad una preparazione che da qualche anno preparo abitualmente in autunno, la Cotognata.

La faceva la mia nonna paterna, ed il profumo che lasciava è indelebile nella mia memoria.

Se fatta bene, si mantiene perfettamente fino Natale, e si può farne dono a parenti e ad amici, così come si usava una volta da noi, in Sicilia. Finita l'estate, mio padre mi compra le mele, non perché io non possa, ma per un invito non tanto nascosto a preparare la cotognata, di cui va matto.

Non solo lui, veramente, e ho un bel da fare a nasconderla, se voglio che almeno una parte sopravviva fino Natale...

Le si può dare forme diverse, grandi o piccole, cosparse o no con zucchero semolato. Ho provato a farla anche con lo zucchero di canna, visto che mia figlia cerca di limitare l'assunzione di prodotti raffinati alla sua piccola, Stella Lu.

Ne perde solo un po' in lucidità, ma è buona lo stesso.

ve ne faccio dono, insieme ad un po' di me; spero serva a conoscerci meglio, post dopo post, e ad addolcire qualche istante delle vostre giornate autunnali.



Ingredienti


1,5 kg di mele cotogne

800 g di zucchero semolato (o di canna), per ogni chilo di polpa di mele

2 limoni non trattati

Una stecca di vaniglia


Procedimento


Dopo aver ben lavato le mele, ponetele a cuocere coperte da abbondante acqua , intere, con uno dei limoni tagliato in quarti.

Appena sarà possibile conficcare facilmente i rebbi di una forchetta nella polpa, scolatele e fatele raffreddare un poco. Tagliatele in quarti, eliminate il torsolo ed i semi e passatele al passaverdure.

Ottenuta la polpa, pesatela , e calcolate 800 grammi di zucchero per ogni chilo. Aggiungete i semi della stecca di vaniglia ed il succo del limone restante. Ponete in un largo tegame e cominciate a cuocere a fuoco medio, mescolando e portando ad ebollizione. Continuate a cuocere fino a che la polpa non si staccherà a pezzi dal cucchiaio; occorrerà non meno di mezzora, ma dipenderà soprattutto dal quantitativo di frutta che state cuocendo.

Pronta, ponetela ancora calda nelle forme prescelte e, importantissimo, ponetela ad asciugare al sole, coperta da un velo o un setaccio capovolto, ricordandovi di porre tutto al riparo la sera.

Dopo 2/3 giorni, estraete la cotognata dalle forme, capovolgetela ed esponetela ancora all'aria, per una perfetta asciugatura.

Adesso, se non avete ladri golosi, potrete conservarla fino Natale.

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